Mi chiamo Guido, ho insegnato educazione musicale per trentasei anni in una scuola media di provincia. Ora che mancano pochi mesi alla pensione, mi sto rendendo conto che certe cose ti rimangono incollate più di quanto pensi. Qualche giorno fa,… Continua a leggere →
Mi chiamo Claudia, ho 37 anni e da dieci faccio la guida in un museo d’arte contemporanea. Non è il lavoro più semplice del mondo, ve lo dico. Devi conoscere bene le opere, saper reggere l’ironia (o l’arroganza) di certi… Continua a leggere →
lavoro da 12 anni in un’officina moto, ne ho viste di ogni tipo, ma questa mi è rimasta impressa più di tutte. Arriva sto tipo un pomeriggio d’estate con una Yamaha Fazer 600 del 2003, tutta scassata, sella rattoppata col… Continua a leggere →
Ragazze, vi giuro che ho appena avuto la conversazione più assurda della mia vita al banco. Allora: la mostra in corso è tutta in bianco e nero, fotografia concettuale, molto intensa, si chiama “Silenzio liquido”. Una signora elegante, tipo sui… Continua a leggere →
Oh guarda, ti giuro che se non mi licenziano oggi è solo perché sono troppo curiosi di vedere chi sarà il prossimo matto. Entra questo tipo sui cinquanta con occhiali da sole. Dentro. Al. Negozio. Sembrava uscito da un film,… Continua a leggere →
Merceria storica, pieno centro. Cliente abituale, una signora molto anziana, viene ogni mercoledì. Compra bottoni. Sempre e solo bottoni. Tanti. Diversi. Ma non li abbina mai a niente, non chiede stoffe, non ha mai portato un capo per trovare “quello… Continua a leggere →
Io vendo frutta e verdura da 23 anni, ho il banco fisso al mercato del mercoledì e del sabato. Stamattina, verso le 10, arriva una signora tutta tirata, occhiali da sole grossi, borsa firmata, passo deciso. Si ferma davanti ai… Continua a leggere →
Oggi, ambulatorio tranquillo… o almeno credevo. Ore 12:47 entra lui, sui 65 anni, completo beige stirato alla perfezione, occhiali spessi, sguardo da uno che ha appena risolto un mistero più grande di lui. Si siede davanti a me e fa,… Continua a leggere →
Lunedì mattina, solito via vai in officina, arriva una Panda. Ma non una Panda qualsiasi, no. Una Panda del ’96, sì, ma tenuta meglio della mia macchina nuova. Lucidata, cerchi puliti, interni profumati. Te lo giuro, aveva pure i tappetini… Continua a leggere →
Vi racconto del matrimonio che ancora oggi chiamo “Il Caso del Tableau Maledetto”. Era giugno, un caldo che ti si appiccicava addosso anche all’ombra. Lei, la sposa, precisissima, aveva pianificato ogni cosa con una maniacalità che rasentava l’ingegneria aerospaziale. Dallo… Continua a leggere →
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