Cinema, Inghilterra.
Arriva una coppia. Appena entrati, la donna sventola due biglietti a distanza, senza fermarsi. Provo a richiamare la loro attenzione, devo controllare i biglietti, ma vengo totalmente ignorata.
Non posso inseguirla, sono da sola a servire.
Dopo neanche 30 secondi, ritorna.
Hey! Tu!
Eccallà, lo sapevo!
Sì, mi dica.
Ci sono delle persone sedute al nostro posto. Io ho comprato i biglietti qui una settimana fa. Quindi è colpa loro, vai e falli spostare.
Sono nella sala più piccola in assoluto, che è quasi tutta piena. Non posso giocarmi la carta “Siediti dove vuoi”. Devo capire dove sia il problema.
Posso vedere un attimo i suoi biglietti?
Lei sbuffa, alza gli occhi al cielo, insomma tutta la pantomima.
Ma perché devi vederli? Li ho comprati qui una settimana fa, per il film giusto, che è questo!
Ne sono sicura, però devo comunque controllare, come farò con i biglietti delle altre persone.
Ovviamente era una bugia per calmarla. Avevo personalmente controllato tutti gli altri biglietti, sapevo che il problema sarebbe stato con i suoi.
Si convince e li va a prendere. Li mette sul bancone.
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