Avevo un piccolo negozio di oggettistica, in un paese dove nessuno ti conosce, se non quando deve chiederti i fatti tuoi o vuole ottenere qualcosa da te.
E già le premesse… (tra parentesi metto quello che ho solo pensato)
Entra la cliente, mai vista prima, ovviamente senza degnarsi di salutare.
Guarda un po’ in giro chiedendo qualche informazione a caso, e dopo qualche minuto esclama:
Ah, so che sei incinta: auguri!
No, signora, mi spiace. Ha sbagliato persona, non aspetto figli.
“Ma come? Tu sei Tizia, la nipote di Caia?
Ah sì, sono la nipote di Caia. Ma non sono io quella incinta, è mia cugina: abbiamo lo stesso nome.”””
Scusa, ma sei la figlia di Sempronia? La sorella di Mamozio?
Sono io, sì.
Eh, vedi?! Allora sei tu quella in dolce attesa, non tua cugina.
Non ci sono dubbi che io sia io, ma le hanno dato una informazione sbagliata sul resto. (E mannaggia a me che non ho mangiato le barbabietole ieri sera! Oggi sarei rimasta a letto, verde e moribonda, ma non starei qui…)
No, io so per certo che sei tu! L’ho saputo da una fonte attendibile…sono due gemelli.
(Carramba!)
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