Premessa.

Rispetto tutti gli orientamenti religiosi e politici ma nel contempo vorrei che venissero rispettate le mie idee.

L’altro giorno entrano in negozio due clienti che iniziano a guardare gli articoli in saldo.

La cliente n.1 prende in mano un maglia:

Signora vuole provarla? Gliela metto in camerino?

No grazie, era giusto per comprare qualcosa.

Arrivano in cassa.

Avete la nostra tessera? La volete fare?

No grazie tanto non ci serve, non veniamo a comprare qui.

Mentre mi accingo a fare lo scontrino, partono con un bombardamento religioso:

Te l’ho già dato il nostro biglietto col sito?

Guardo un biglietto con raffigurazioni religiose ed il sito.

No ma la ringrazio, io sono atea.

Puoi sempre cambiare idea.
Sei sempre stata atea?

No, ho perso la fede per un lutto.

Ma se credi, quella persona la puoi rivedere.

Non credo nell’aldilà.

Nel frattempo altre clienti le guardavano allibite.

No, io parlo di resurrezione. La gente risorge e torna da te.

Al che con mezzo sorriso mi sono indirizzata verso le altre clienti e le ho salutate, ribadendo che sono atea e rispettavo le loro idee ma non mi interessava farne parte.