Cari colleghi, per l’argomento “supermercato” oggi vorrei trattare i cosiddetti “Fenomeni”: i clienti che non se ne vanno mai. Beati nel loro occupare le corsie, incapaci di trovare tutto e pacifici all’apparenza. Loro sono in pensione da sempre, ai loro tempi si andava anche a 40 anni ed a te non resta che ammirarli nel loro splendore, annoiati, incattiviti e soprattutto esigenti.
Il “team fenomeni” si ha la netta sensazione che voglia vedere fino a che punto reggi.
Credo che vogliano testare il limite oltre il quale li afferri per la carotide e li ruoti per aria per poi lanciarli verso la porta d’uscita. A volte pare abbiano il vezzo di finire in prima pagina sotto un titolo del tipo “Scomparso da ieri, visto l’ultima volta entrare al supermercato”, sottotitolo “Non che ci manchi. I familiari”. Si perché certa gente, sono convinto, li mandino a fare la spesa per levarli da casa, fateci caso: girano ore ed ore, poi ogni tanto li chiamano al telefono per aggiungere un centinaio di prodotti da comprare e per allungare la loro permanenza nel negozio. Soprattutto cose introvabili, rarissime,…“Senta, sto cercando il Sacro Graal che mia moglie mi ha appena chiamato e le serve assolutamente”, cose di questo genere. Fanno quasi tenerezza perché sono totalmente ignari del giochetto. Soprattutto hanno la capacità sovrannaturale di essere sempre, e dico sempre, nel luogo dove non dovrebbero essere: hai il cartone con le mozzarelle in mano? Ti volti e i clienti “Fenomeno” sono esattamente sulle quattro piastrelle davanti al frigo dove sono le mozzarelle. Si rendono conto che li toglieresti da là con una mietitrebbia? No, assolutamente, puoi aspettare anni, puoi chiedere permesso, puoi pregare in aramaico che loro rimangono là, in meditazione, fermi, finché come le rondini a primavera che ad un segnale silenzioso, in sincronia, si levano in volo per migrare verso i paesi caldi, loro si spostano leggiadri nel prossimo posto dove non dovrebbero stare.
Nel branco dei “Fenomeni” c’è sempre quello più evoluto, il modello 2.0, egli sa i momenti giusti per chiederti i prezzi di tutti i prodotti senza cartellino, che può rilevare con la sola imposizione delle mani all’ingresso del supermercato. Se ti stai scaraventando in cassa per dare supporto al collega con una coda che attraversa quattro stati, ecco che il Fenomeno ti cattura e ti chiede almeno 12 prezzi facendoti notare che non metti mai i cartellini e lui è stufo. (Sì, lui è stufo, in pensione da trent’anni). Ovviamente i 12 prezzi ci sono, sono spostati di tre millimetri a sinistra e lui non li vede, ma tu non hai il tempo per finirlo come un cavallo azzoppato perché devi correre in cassa, ed è per questo motivo che non si estingue mai in natura. Sa scegliere i momenti giusti che gli garantiscono la sopravvivenza. Egli a volte si scusa pure, ma tanto presto saprà come intralciarti nel lavoro, a casa lo fa benissimo tutti i giorni e su questo è cintura nera. Stai ricevendo il camion dei surgelati? Il Fenomeno consulta il suo manuale tascabile del “trita maroni”, da lui scritto e redatto, con garanzia di qualità certificata da milioni di urla della moglie, dei familiari e dei vicini, e seguendo un protocollo ben consolidato, fa cadere una cassa di birra in mezzo alla corsia centrale. Tranquilli che ha già calcolato che sei solo in turno, con un cassiere inchiodato in cassa. Conosce l’importanza di non interrompere la catena del freddo dei surgelati, ma soprattutto ha presente le grane di un cliente che si taglia con i vetri lasciati a terra. Il Fenomeno è preparato, si muove in branco con altri Fenomeni e svolge un lavoro pulito, preciso.
Alle casse, dopo le 72 ore di permanenza in negozio come da manuale, le 16 telefonate delle mogli, quelle degli amanti della mogli che hanno sbagliato numero, sono all’apparenza spensierati, silenziosi, sovrappensiero. Difficilmente un Fenomeno lascia il negozio senza aver acceso un inizio di rissa. Nella loro piatta vita da pensionati, cercano il brivido stuzzicando gli altri con le battutine e quale vittima migliore può essere se non il cassiere?
“Allora abbiamo finito per oggi?”, è la classica domanda farcita di sarcasmo. Sanno bene che il tuo turno finirà dopodomani e magari hai saltato il riposo, la tua vita sociale è pari quella del frate dell’eremo di San Colombano e andrai in pensione quando le tue ceneri verranno sparse nel parcheggio per i clienti. Sono fatti così, il loro scontrino medio è praticamente nullo, infatti girano ore per non comprare nulla e di solito, una volta usciti, ritornano perché hanno dimenticato qualcosa. O meglio, alla moglie serve qualcosa, ma non credo sia nel supermercato.
Un abbraccio a tutti voi Cari Colleghi.