Giornata come tante, sto al bancone del negozio, cercando di sopravvivere alla solita sfilata di clienti che fanno domande assurde e poi non comprano niente.
A un certo punto entra lei. Sulla cinquantina, occhiali sulla punta del naso, sguardo deciso, il passo di chi è venuto a insegnarti il tuo lavoro.
Arriva diretta verso di me con una scatola in mano e senza neanche salutare spara:
“Perché questo telefono costa 299 euro? Su Internet l’ho visto a 150.”
Io butto un occhio. È un modello uscito due settimane fa.
“Signora, è impossibile. Questo è appena uscito, il prezzo è quello ufficiale.”
Lei scuote la testa, sicura di sé: “Eh no, io su Google l’ho visto a 150.”
Io già sento il mal di testa arrivare.
“Signora, mi può mostrare dove l’ha visto?”
Lei tira fuori il telefono, digita velocissima, poi mi piazza lo schermo davanti con aria trionfante.
Guardo. Il sito è pieno di caratteri cinesi e scritte in Comic Sans.
“Signora, questo è un sito fasullo. Guardi, c’è scritto ‘spedizione dalla Malesia, consegna stimata tra 45 e 90 giorni’. È un modello usato o peggio, una truffa.”
Lei stringe gli occhi e legge. Vedo che capisce. Ma non può darmi ragione.
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