FATTO ACCADUTO DOVE LAVORO (NEGOZIO DI BARBIERE) SOTTO LE FESTIVITÀ NATALIZIE.
NEGOZIO PIENO E TUTTI PRESI A SERVIRE I CLIENTI.
ARRIVA UNA SIGNORA (ERA LA 2ª VOLTA CHE VENIVA DA NOI) CON IL FIGLIO.
FA REGOLARMENTE LA FILA FINO AL SUO TURNO, IL FIGLIO SI SIEDE ED INIZIO IL TAGLIO.
AD UN CERTO PUNTO LA SIGNORA ESORDISCE COSÌ:
“SCUSI, PERCHÉ A ME FA PAGARE 10€ MENTRE GLI ALTRI PAGANO 5€?”.
“GUARDI SIGNORA, NON ABBIAMO A LISTINO UN PREZZO COSÌ BASSO PER IL SERVIZIO, MAGARI SI SBAGLIA”.
“NO NO, NON MI SBAGLIO, LA PROSSIMA VOLTA LE PORTO DAVANTI CHI ME LO HA DETTO, È CLIENTE QUI!”.
“COME PREFERISCE…”.
LEI NON SODDISFATTA INCALZA:
“ANCHE PERCHÉ DALL’ALTRA PARTE DELLA STRADA LO STESSO SERVIZIO SI PAGA 5€!”.
A QUESTO PUNTO LA INTERROMPE IL FIGLIO (TESTUALI PAROLE):
“MAMMA PERÒ DOVE DICI TU NON MI PIACE COME LAVORANO!”.
A QUESTO PUNTO INTERVIENE IL TITOLARE CHE LE FA NOTARE COME IL FIGLIO ABBIA ESPRESSO LA SUA PREFERENZA.
FINITO IL TAGLIO SI RECA ALLA CASSA PER PAGARE. LE FACCIO LO SCONTRINO DA 10€ ED INIZIA A SBRAITARE PERCHÉ SECONDO LEI IL LAVORO ERA DA 5€ E L’ALTRA VOLTA L’AVEVO COMUNQUE FATTA PAGARE DI MENO (FALSO).
TIRA FUORI 5€ E ME LI TENDE CON FARE PRETENZIOSO. A QUESTO PUNTO INTERVIENE IL TITOLARE E LE FA:
“GUARDI SIGNORA, SO IO COME RISOLVERE QUESTO PROBLEMA. ALLORA… LEI PAGA 5€ TUTTI I SERVIZI!”.
LO INTERROMPE E FA: “BENE, VEDO CHE CI SIAMO CAPITI!”.
“PERÒ NÉ LEI NÉ QUALSIASI SUO PARENTE SIETE PIÙ BENVENUTI IN QUESTA ATTIVITÀ. SE NE VADA E NON TORNI MAI PIÙ!”.
“MA IO DEVO PORTARE ANCHE L’ALTRO MIO FIGLIO!”.
“LO PORTI QUI A FIANCO, MI HANNO DETTO CHE SI FANNO PAGARE 5€”.
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