Io ho fatto la promoter per un paio d’anni per una macchina del caffè a capsule.
Facevo degustazione, e ovviamente venivo scambiata dalla maggior parte dei clienti come il punto bar.
Per non creare problemi e soprattutto non averne (anche perché a me non costava nulla) facevo buon viso a cattivo gioco.
C’era il tipo che ti chiedeva il decaffeinato, chi lo voleva corto e chi lungo. C’era anche il simpaticone di turno che chiamava a raccolta gli amici e diceva ” Venite che vi offro il caffè ” ed io “Semmai ve lo sto offrendo io” con un sorriso a trentadue denti. E poi c’è stato lui, colui a cui un giorno ho detto no.
Il tipico cliente che entra tutti i giorni, senza comprare nulla ma solo per il gusto di girare. Entrava tutte le mattine (a volte anche di pomeriggio) ed ogni mattina mi chiedeva il caffè quasi come un atto dovuto, e io gentilmente glielo offrivo. Poi un pomeriggio (il giro di ronda mattutino era avvenuto puntuale come al solito) davanti ad altri clienti con un sorrisetto di scherno mi fa:
“Signorina, mi faccia un bel caffè così vediamo come funziona questa macchinetta. Vediamo se lo fa buono”.
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