Sabato pomeriggio.
Una fila di persone,generalmente famiglie fino al sesto grado che si muovono in massa sperando di entrare valendo per uno, perché “noi siamo una famiglia.”
Vabbè…ormai è ordinaria amministrazione.
Arriva in cassa la coppietta felice e inizia a mettere sul banco una serie infinita di cose, soprattutto piatti. Inizio a batterli uno per uno e già iniziano le lamentele: Tizio continua a mettere piatti sui piatti già battuti facendomi incasinare.
Alle mie gentili proteste risponde che alla fin fine erano 5 di ogni tipo e colore (dirlo prima no?!).
Arrivo alla fine con il banco cassa stra pieno, fila infinita, io vicina all’esaurimento (devo anche tenere il conto di chi entra e chi esce per stare nel numero di clienti ammessi) e dico il totale.
“Sono 320 euro.”
“Fammi vedere lo scontrino!”
“Scusi, ma lo scontrino lo posso emettere solo dopo che ha pagato ma se vuole riepilogo tutto.”
“Eh beh,sicuro! Come fanno a costare così tanto?! Sicuramente hai battuto più cose.”
“Non credo, ma controlliamo.”
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