Tanti anni fa lavoravo in un cinema multisala, il fatto è accaduto a una mia collega ma io ero testimone.
Martedì donna: tutte le donne, comprese bambine, pagano 3€ invece del prezzo pieno.

In cassa si presenta una famiglia intera, composta da 7 unità.
“Salve, vorrei 7 biglietti per il film XXY.”
“Certo! Quante donne siete?
“Ci sono io, mia figlia di 8 anni, uno di 16, 4, 9, 5 e mio marito.”
“Ok, signora non mi interessa l’età se non sotto i 2 anni; le chiedo solo quante donne e quanti uomini.”
“Io, mia figlia di 8, poi 16, 5, 4 e 9 e mio marito.”
“Signora, quante femmine? Perché io da qui non vedo.”
Intanto la mia collega mi guarda rassegnata, ma speranzosa.
“Oh!! Glielo ripeto sono io, mio marito uno di 16, 9, 4, 5, 8.”

Al che rassegnata e scocciata per la fila che dietro si stava lamentando del tempo e dei film che stavano per iniziare, la mia collega fa l’unica cosa che non avrebbe dovuto fare.
Stampa tutti i biglietti a prezzo pieno.

“Sono 58,80 grazie.”
La cliente paga e se ne va.
Dopo 30 minuti e con i biglietti già strappati, torna in cassa tutta incavolata.

“OGGI È MARTEDÌ E PER LE DONNE COSTA 3€!!!! LEI MI FA PAGARE TUTTI A PREZZO PIENO, ORA RIVOGLIO I SOLDI INDIETRO.”
“Signora, ho provato a chiederle quante donne eravate ma non mi ha risposto e ora con i biglietti strappati dalla maschera non posso rimborsarla mi dispiace.”