STAVO RIPENSANDO, PROPRIO IERI, AD UN EPISODIO DI QUALCHE TEMPO FA.
OGNI TANTO MI PIOMBA IN NEGOZIO LA MAMMA DI UNA CARISSIMA CLIENTE.
OGNI VOLTA MI CHIEDE DEI CONSIGLI DI CUCINA, CHE IO ELARGISCO VOLENTIERI, QUALE SIA IL MIGLIOR MIX PER FARE I DOLCI, CHE LEI PRENDE ALTROVE… E TUTTE LE SANTE VOLTE LA RICETTA DEL PANE, “COSÌ ME LO FACCIO DA SOLA A CASA E RISPARMIO”.
ORA, NON È CATTIVERIA, MA IO HO UN LABORATORIO E SE DIFFONDESSI LE MIE RICETTE SAREBBE COME SE IL MECCANICO TI INSEGNASSE AD AGGIUSTARTI LA MACCHINA DA SOLO.
UN GIORNO, CHE INSISTEVA PIÙ DEL SOLITO, HO PRESO UN FOGLIO E LE HO SCRITTO LA RICETTA.
COMINCIA A LEGGERE UN PO’ PERPLESSA.
“MA QUESTA FARINA DI GRANO SARACENO DECORTICATO, RACCOLTO DALLE VERGINI PERUVIANE, DOVE LO TROVO?”.
“SU INTERNET, SI FACCIA AIUTARE DA SUA FIGLIA, SEMMAI”.
“… E L’OLIO DI GOMITO È PROPRIO NECESSARIO?”.
“CERTO, SOPRATTUTTO PER IMPASTARE”.
“… MA IL SALE DELL’HIMALAYA PURO, RACCOLTO A 1.200 METRI ME LO PUOI DARE TU, VISTO CHE SONO SOLO 10 GRAMMI?”.
“MI DISPIACE, L’HO TERMINATO. I RACCOGLITORI NEPALESI SONO IN SCIOPERO”.
“MA TROVO TUTTO SU INTERNET?”.
“CERTO, CHIEDA A SUA FIGLIA!”.
IL GIORNO DOPO ENTRA LA FIGLIA, CON IL FOGLIO IN MANO, RIDENDO COME UNA PAZZA.
BEH, LA SIGNORA NON MI HA PIÙ CHIESTO UNA RICETTA.
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