Nella nostra quotidianità tutti siamo abituati a vedere le stesse cose, specialmente in quello lavorativo. Poi chi ha un ambiente più colorato e chi meno, ma alla fine sono i particolari che fanno la differenza. Dal momento che il tuo ambiente di lavoro è uno di quelli che ne vedi di gente, tanta, com’è un supermercato, che riguarda anche la storia sotto. La diversità dei caratteri di tutti i personaggi e cosi ampia che sto pensando di scrivere un romanzo usando questi caratteri, sarebbe sicuramente un libro ricco di dettagli e anche interessante.

Però, eh c’è sempre il però! Ci sono dei cliente che sembra come se ce l’avessero col mondo intero, quando interagisci anche per cose di poca importanza, come di seguito:

Supermercato.

Sono appoggiato alla porta del magazzino, lato esterno, che osservo incuriosito una cliente di mezza età mentre si accinge a legare la catena della sua bicicletta, con bicicletta annessa, al carrellino che utilizziamo per caricare la merce.

La temperatura è piuttosto bassa, intorno ai 4 gradi, e i miei occhi laser che puntano la sua carotide immagino le provochino un certo bruciore cutaneo, forse per questo motivo si accorge della mia presenza.

Scocciata per l’impresa di “incatenamento” che va oltre le proprie capacità, alza gli occhi e mi gracchia sulla faccia “LA LEGO QUA CHE TANTO NON LE SERVE VERO?!”, nel magazzino i bancali zeppi di scatoloni si fanno una risata.

“Be’, mi dispiace per la sua bicicletta ma quel carrello lo devo usare per caricare gli scaffali… Quindi sì, mi serve…”, le rispondo fingendo una cortesia estrema.