Forno.
Ci sono alcuni vassoi sul bancone con esposte pizzette rosse e alle olive.
Ovviamente sono coperte dal cellophane con tanto di cartello “Non toccare”.
Entra un ragazzotto sui trenta, dice di essere il marito di XXX “quella vostra cliente che tutti i giorni qua spende un sacco di soldi”.
Premetto che la signora è una maestra che ogni mattina compra due o tre delle pizzette esposte e, con aria di supponenza, ci esorta sempre a fare presto perché ha fretta.
Sorrido e gli chiedo di cosa ha bisogno e mi accorgo che, mentre mi chiede il pane e la pizza al taglio, alza il cellophane dai vassoi e… inizia a fare colazione!
Una, due, tre finché con garbo gli dico che se vuole quelle pizzette gliele posso prendere io perché, come c’è scritto, non si possono toccare.
“Eh, gnam… gnam… ma sono infermiere, ho il libretto sanitario! E poi se le mettete qua è come se offriste un rinfresco, si possono prendere benissimamente!”
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