Gastronomia gluten free, entra una signora in negozio ed esordisce:
“Buongiorno, senta: una volta ho preso una pagnotta, non molto grande, con la crosta croccante e la mollica morbida”.
“Buongiorno a lei”.
Tolgo la tovaglietta dalla cesta del pane e le mostro le 4 tipologie di pane che faccio di solito, in diversi formati.
“No no, sopra aveva la crosta un po’ spaccata al centro”.
“Signora, era questo ai cereali? Sopra, come può vedere, incido una x”.
“No, non era inciso e poi era più chiaro”.
“Allora forse era questo di riso e mais, che è più chiaro”.
“No, non era così bianco e la mollica era gialla”.
“Forse era questo alle fibre? Però la mollica non è gialla…”
“No, non somiglia a nessuno di questi”.
A quel punto ho sguinzagliato tutte le sinapsi del mio cervello ed ho cercato di ricordare tutti i tipi di pane che ho fatto negli ultimi anni, comprese le prove, ma lei diceva sempre di no ad ogni descrizione.
Mentre ricordavo anche il pane mangiato al pranzo della Prima Comunione, un neurone mi fa “ciao” con la manina ed ho una illuminazione:
“Signora, ma è sicura di averla presa qui questa pagnotta?”
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