Primi di gennaio. I miei primi saldi invernali nel negozio di bigiotteria dove lavoro.
Per facilitare il cliente nel capire da solo quali sono gli articoli in saldo, sulle pareti dedicate agli sconti, abbiamo applicato una pellicola rossa prima di rimontare mensoline e appigli per bracciali e collane. Per rendere il tutto ancora più chiaro, abbiamo attaccato un cartello rosso con scritta a caratteri cubitali “SALE”, fornitoci dall’azienda, che è tedesca, quindi la scritta è per tutti i negozi di Europa in inglese.
Nonostante queste 5 sezioni con lo sfondo rosso che spiccano su quelle bianche degli articoli della nuova collezione, capiterà almeno tre o quattro volte al giorno almeno uno dei seguenti scenari:
Mi scusi, ma i saldi sono su tutto?”
“Guardi signora, i saldi sono sugli articoli che trova sulle pareti a sfondo rosso, le pareti bianche sono dedicate alla nuova collezione che trova a prezzo pieno.” La cliente fa dei passi verso di me e si trova davanti ad una parete a sfondo bianco:
“Ma quindi, anche qua ci sono gli sconti?” e indica quella parete.
La cliente entra in negozio, saluta, si igienizza le mani, prepara il green pass senza che ancora le abbia chiesto niente. “Fossero tutti come lei!”penso tra me e me. Dopo un po’ si guarda intorno spaesata e pronuncia ad alta voce: “SALE” (come il sale da cucina, non la pronuncia inglese). “Signorina ma che significa SALE?” Alla mia risposta segue lista di borbottamenti e questioni sulle scritte che dovrebbero essere in italiano.
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