“Ciao… Io volevo chiederti una cosa ma non so…”.
(Iniziamo bene…)
“Dimmi pure…”.
“Senti, ho questo buono omaggio che mi avete dato voi per fare uno scrub al corpo e vorrei utilizzarlo… Ma… non so… Forse non è possibile…”.
“Come mai? Fammi vedere…”.
A questo punto mi porge il biglietto, lo guardo, lo riguardo meglio. Nostro è nostro non ci sono dubbi. C’è il logo del centro benessere, tutto torna, ma io in tanti anni che lavoro qui non l’ho mai visto un buono del genere. Poi sinceramente nemmeno mi ricordo di aver mai avuto una promozione di questo tipo, perciò mi sorge spontanea una domanda…
“Scusa, ma questo omaggio quando ti è stato dato???”.
“Ecco. Per questo te lo chiedevo… Me lo avete dato all’inaugurazione… “.
“Ah beh… Allora direi che è decisamente scaduto perché l’inaugurazione c’è stata tipo 10 anni fa. Io nemmeno ci lavoravo al tempo…”.
“Mannaggia, lo immaginavo… Peccato però, ci tenevo proprio tanto a fare questo scrub. Ne avrei un bisogno estremo”.
“Scusa ma come mai non ci sei venuta subito quando ti è stato dato?”.
“Eh, perché non sapevo chi ci lavorava e io sai che se non conosco mica mi fido. Ma ora che ci sei tu e so che sei brava lo farei volentieri”.
“Ho capito. Guarda, il buono naturalmente non è più valido, ma se vuoi fare lo scrub non ci sono problemi. È un trattamento che facciamo ancora, perciò ti posso prendere un appuntamento”.
“Ah grazieeee, sei gentile. Quindi posso usare il buono anche se è scaduto? Fantastico!”.
“Ehm… No. Forse mi sono espressa male io, intendevo che lo puoi fare pagando… Viene 25€”.
“Ah… No no per carità. Io lo facevo volentieri a gratis, se lo devo pagare non mi interessa. Grazie lo stesso”.
E se ne va.
E il bisogno estremo dov’è finito???
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