Ristorante.
Il caposala, mi aveva avvertito che a cena sarebbe arrivata una signora parecchio “eccentrica”, che però, essendo cliente abituale, andava comunque coccolata e trattata con un occhio di riguardo.
Arriva, sfoggio il mio miglior sorriso, la faccio accomodare, prendo le ordinazioni e, nonostante sia abbastanza sgarbata con me, continuo a servire con il sorriso.
Ad un tratto mi chiama.
Posso essere utile in qualche modo?
Hai una penna da prestarmi?
Ingenuamente, pensando debba scrivere una cosa, provo la penna sul mio taccuino, vedo che scrive, gliela porgo e rimango in attesa.
Lei prende la penna (sia mai dirmi grazie) e, sotto il mio sguardo incredulo, CI SI LEGA I CAPELLI.
Sto per dire qualcosa quando il caposala, dal fondo della sala, mi fa segno di lasciar perdere, così con il solito sorriso mi allontano, vado alla cassa e ne prendo un’altra.
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