Società di consulenza.
Il racconto di Franca Solidale:
Riunione con due potenziali clienti, che vogliono firmare un contratto con noi; fra le varie cose vogliono pianificare il lancio in Italia di un nuovo prodotto.
Dopo una mattinata di riunione, in cui i due sembrano contenti di quello che gli stiamo proponendo nella presentazione, arriva il bello.
Michael: “Vogliamo mettere un banner pubblicitario su WhatsApp.”
Io: “Ma… non è possibile…”
Michael: “Quindi voi non sapete farlo?”
Io: “Signori, nessuno può mettere pubblicità su WhatsApp. Possiamo fare una campagna pubblicitaria su un social media, per esempio Facebook…”
Dwight (seccato): “No, no, nessuno usa più Facebook!”
Io: “Le assicuro che facciamo molte campagne su Facebook e Twitter, con ottimi risultati.”
Michael: “I miei figli e tutti i loro amichetti usano WhatsApp!”
Io: “Sì, però WhatsApp non consente di mettere banner pubblicitari.”
In tutto questo, la caposezione mi guarda con gli occhi sgranati e non ha il coraggio di chiedermi se abbia capito bene la richiesta.
Interviene il secondo tizio, che mi squadra con diffidenza.
Dwight: “Ma è sicura di quello che dice? Ho letto sul giornale che si può.”
Io: “Sono sicurissima. Se aprite WhatsApp sul vostro telefono, potete vedere da voi che non ha pubblicità.”
Salta fuori che nessuno dei due ha mai usato WhatsApp. Ma certo, cosa vuoi che ne sappia io che lavoro nel settore da 5 anni e uso WhatsApp regolarmente?
Faccio un ultimo tentativo e apro WhatsApp sul mio telefono, cercando di fargli vedere la totale assenza dei loro agognati banner pubblicitari.
Niente da fare.
Il loro sguardo vitreo passa oltre allo schermo, senza registrare informazioni.
Michael: “No, io non sono convinto.”
Dwight: “Figuriamoci se non si può mettere pubblicità, basterà pagare abbastanza soldi.”
Michael: “Adesso ci informiamo e poi vediamo se non potete metterci la pubblicità!”
Mai più visti né sentiti.
Erano dirigenti di un’azienda americana piuttosto grande.
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