Ristorante.
Buffet.
Serviamo dei piccoli coni di carta con dentro verdure in pastella incastrandoli in un’apposita scatola di plexiglass trasparente con dei fori fatti a misura sul coperchio.
Dentro la scatola ci sono, a scopo decorativo, alcuni piccoli ciocchi di legno; i suddetti ciocchi hanno la dimensione di piccoli panini.
Mentre sbarazzo i tavoli, vedo che la scatola è vuota. Mi avvicino per portarla in cucina quando un signore con nonchalance arriva, apre la scatola, prende un ciocco e LO ADDENTA. Lo sputa ovviamente un attimo dopo. Mi guarda, guarda la mia collega, accorsa a tentare di fermarlo e, con la massima serietà, dice: “Mi pareva un po’ bruciato questo pane”.
Macelleria.
Buongiorno, mi servirebbe della carne bianca per una bambina, queste fettine di vitellone sono tenere?
Sì, sono tenere… ma il vitellone non è carne bianca.
No?
No, signora, se vuole della carne bianca deve prendere del pollo o del tacchino.
Ah… allora mi dia le fettine di vitellone e facciamo finta che è carne bianca.
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