Fast food.
Premessa: il fast food in cui lavoro (in cui faccio la responsabile) ha una sala all’ingresso e cucina open space, esattamente subito dopo la sala.
Situazione attuale: serranda a livello di un gruppo di sedie messe a mo’ di barricata, che ho infilato sull’ingresso per scoraggiare anche i più ardui trogloditi che non sanno distinguere un negozio aperto da uno chiuso; luci ancora spente e negozio sottosopra, perché sto lavando il pavimento, apertura (come da cartello) tra 20 minuti.
Sono in cucina a dare una sistemata ai vari attrezzi sparsi in giro, quando butto distrattamente uno sguardo sull’ingresso, notando una persona intenta a spostare un gruppo di sedie per farsi largo ed entrare.
Questo tizio entra, rischiando anche di dare una tranvata alla serranda e mi chiede se gli possa fare un panino al volo, visto che è di corsa.
Io, che in questi casi ho la grande capacità di mantenere un atteggiamento controllato e rispettoso (sarcasmo), vado in sala, lo guardo con uno sguardo molto inca**ato e lo invito a voltarsi verso l’entrata, dicendo: “Cosa esattamente le resta così difficile alla sua comprensione da capire che il negozio è chiuso?”
È andato via insultandomi, ma almeno ho avuto il piacere di scaricare tutta la mia frustrazione per questi soggetti.
Certi clienti è decisamente meglio perderli.
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