Terrazza interamente prenotata.
Un’ora per sistemare la suddetta terrazza incastrando tavoli e cercando di accontentare le esigenze dei clienti tra cani, seggioloni, posto più arieggiato e così via.
Arrivano i primi 3 clienti di un tavolo da 11. Li accomodiamo esattamente dove avevano richiesto: nella fila centrale che dà sulle colline, davanti ai fiori.
Nemmeno il tempo di lasciare i menu che una dei tre ci richiama con tono stizzito:
Scusa, ma qua batte il sole, fa caldo. Potete spostarci?
Mi dispiace, ma è tutto prenotato ed il servizio è cominciato, non possiamo metterci a spostare tavoli e modificare la disposizione. Alcuni clienti, come voi, hanno chiesto un determinato posto.
Ma io ho prenotato 10 giorni fa!
Signora, mi dispiace ma il prenotare con largo anticipo non significa nulla. Cambiare la disposizione significherebbe ritardare tutto il servizio e scontentare altri clienti. Noi stiamo già lavorando, abbiamo già oltre 40 pizze da asporto, più il servizio qua in terrazza.
Si oh, ma io vi pago e vi faccio lavorare. In più chissenefrega degli altri, tanto arrivano più tardi (certo signora, lei sa a che ora arrivano tutti i prenotati). Mi dovete spostare perché io ho caldo e mi dà fastidio il sole.
Spoiler: era metà luglio, periodo in cui anche all’ 1 di notte avevamo 33 gradi con un’umidità paurosa. Sono arrivati alle 19 spaccate, orario in cui avevamo oltre 40 gradi da settimane.
Ovviamente non li abbiamo spostati, anche perché se chiedi quel posto specifico, vieni alle 19 in pieno luglio, come puoi lamentarti del sole e del caldo?
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