Miniclub presso un villaggio, con il mio team abbiamo circa 200\250 bambini al giorno.
L’orario va dalle 9:00 alle 18:30 con la possibilità di pranzare insieme ai bimbi.
Un giorno, verso le 18:00, vediamo i genitori venire a prendere i bimbi, parliamo con loro, li salutiamo, finché non arrivano le 18:30 e sono tutti andati via.
Chiamo il mio team per fare la chiusura giornaliera e noto che una mia collega sta giocando con una bimba.
È normale che alcuni genitori si attardino un attimo, perché la spiaggia è lontana dal mini club.
Mando via le altre colleghe e resto con la bambina e la ragazza che stava giocando con lei.
Passa mezz’ora e decido di chiamare la postazione in spiaggia e chiedere se la mamma sia lì e di avvisarla, ma mi viene detto che non c’è.
Passano 40 minuti, provo a chiamarla sul cellulare, ma il numero è inesistente.
In camera non risponde.
Contatto la reception, ma a loro non ha lasciato nessun numero.
Mando la ragazza a cercarla al bar, piscina, centro estetico, campi da gioco… ma niente.
Dopo un’ora il mio capo équipe mi avverte che il miniclub deve essere chiuso e mi suggerisce di portare la bimba in reception e restare con lei.
Dopo un’ora e mezza in reception, arriva la mamma (donna di 1 metro e 90, 100kg più o meno) e inizia ad urlare che le avevano rapito la figlia.
Appena mi vede, si avvicina e mi urla in faccia: “IO TI DENUNCIO (ometto le parolacce)!!! TU VOLEVI FAR DEL MALE ALLA MIA STELLINA!!!”
“Signora, cerchi di darsi un contegno, io non ho rapito nessuno; visto che LEI mi ha dato un numero inesistente, non era in camera né in nessun’altra parte del villaggio, ho portato con me la bambina, avvisando mezzo villaggio di riferirglielo.
[Brutte parolacce] mi stai dicendo che sono una madre pessima?! Sai cosa vuol dire avere dei figli?! Io sì e quindi ho ragione io! Poi ricorda che chi ti paga sono io [parolacce che nemmeno nei peggiori bar ho sentito], quindi pretendo immediatamente un indennizzo per il mio trauma emotivo!”””
Signora, la smetta subito di prendermi a male parole; poteva semplicemente lasciarmi il numero corretto e tutto questo non sarebbe successo. Non sono tenuta a restare con sua figlia oltre l’orario. La mia è stata una cortesia che non si ripeterà mai più visto che, a causa sua e del suo comportamento, la bambina non potrà più accedere al Miniclub. Buona giornata.
Lei inizia a urlare frasi in dialetto circa un mio ipotetico lavoro notturno e mi spinge molto forte, facendomi cadere.
In quel momento la bimba inizia a piangere, spaventata, il ragazzo della reception, che aveva già avvertito la sicurezza, dalla prima parolaccia, salta oltre il bancone per frapporsi tra me e lei.
Viene portata dal direttore e io vado in reception per calmarmi.
Morale della favola: lei viene allontanata dal villaggio ed è entrata nella black list della catena alberghiera.
Almeno non la vedrò mai più.
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