Successo qualche giorno fa. Lavoro in una sanitaria e, qualche giorno prima, questa signora aveva comprato due ginocchiere che, l’avevo avvertita, le sarebbero state piccole, ma lei aveva insistito.
Tempo due ore e mi chiama per dire che le stringevano, quindi le propongo di tornare per emetterle un buono della stessa cifra da spendere entro 3-4 mesi.
Torna ma vuole utilizzare subito il buono. Ok, cerchiamo qualcosa che le serva.
Mi chiede di mostrarle qualunque prodotto, dai body alle scarpe, le calze, le ciabatte, gli slip, infuriandosi anche perché ‘Non avete mutande normali!!!’… Su cosa sia per lei una mutanda normale, mi sto ancora interrogando.
Addirittura mi chiede se ho la stessa pantofola che le ha regalato il figlio l’anno scorso, ma io lavoro qui da un mese e comunque sfido chiunque a ricordarsi. Ovviamente trova un problema in ogni singolo prodotto che le mostro. Immaginate il mio sfinimento e la fatica a mantenere i nervi saldi ed una parvenza di gentilezza.
L’apice però lo tocca quando mi chiede, quasi urlando: “Almeno un giubbotto, un giubbottino, lo avete?!”
Non ce l’ho fatta più e le ho risposto, stavolta in maniera più decisa, che forse non si era resa conto di essere in una sanitaria e non in un negozio d’abbigliamento.
Per ‘fortuna’ dopo 45 minuti di delirio si è arresa e ha comprato una camicia da notte per la figlia.
Ha avuto il coraggio, andandosene, di dirmi:
Lei è stata molto gentile, lo so che sono stata un po’ pesante e l’ho fatta arrabbiare.
Noooooo signora, assolutamente…
Spero non torni mai più.
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