Non sono un commesso ma sempre di contatto con il pubblico si tratta.
Questo fatto è successo l’estate scorsa.
Parcheggio parallelo lungo la strada, non delimitato da linee perpendicolari.
Arrivo, e, come al solito, mi metto a cercare parcheggio. Lo trovo ma la mia macchina non ci entra per tipo 10 cm.
Noto che nella macchina davanti, parcheggiata contro senso di marcia, c’è un tipo che smanetta al cellulare.
Dietro la sua auto uno spazio di un paio di metri.
Attiro la sua attenzione e gli faccio cenno, con tanto di mani giunte e labiale se PER FAVORE può fare una piccola retromarcia per farmi entrare.
Lui mi vede, mi guarda, sorride con un ghigno e riabbassa lo sguardo sul cellulare.
Sconsolato e senza voglia di litigare mi metto a cercare un altro parcheggio, mandandolo a c*e mentalmente. Trovo parcheggio 300 metri più in là, quindi mi faccio il mio mezzo km sotto il sole e arrivo in ufficio. In sala d’attesa c’è LUI. Il tipo dell’auto di prima. Mi vede. Lo vedo e guarda da un’altra parte. L’accoglienza mi avvisa che è qui perché ha bisogno di fare una pratica URGENTISSIMA, ma non ha appuntamento e che posso fargliela solo io. Normalmente sono molto disponibile se non ho impegni, come quel giorno, altrimenti ne approfitto per studiare i vari contratti e buste paga. Sfodero quindi il mio ghigno UGUALE al suo di prima. “Mi spiace molto signore, ma oggi sono OBERATO di lavoro. Vedo l’agenda. Posso riceverla tra 15 giorni.” “Ma la mia è una pratica URGENTISSIMA!” E grazie al co
Quel giorno ho studiato un sacco.