Questa storia non è proprio mia ma di mio padre che di mestiere vende carta, cancelleria e similari a tipografie e altri esercizi commerciali del genere. Questa epica (dis)avventura potrà quindi risultare un po’ diversa dal solito, dato che i suoi clienti sono perlopiù proprietari di aziende e non privati cittadini che vanno a fare la spesa, ma vi assicuro che sono pazzi ugualmente.
La carta, naturalmente, non è tutta uguale: può cambiare colore, spessore, qualità eccetera. Ogni tipo di carta, quindi, ha un nome diverso, a volte anche abbastanza fantasioso.
E che c’entra questo con i clienti fuori di testa? C’entra, c’entra.
Un bel giorno, arriva un ordine da un cliente già arcinoto per essere, diciamo… un tipo difficile. Costui gestisce una piccola tipografia a conduzione familiare con la moglie che viene dall’Ecuador ed è una persona molto devota (la sua nazionalità è rilevante ai fini della storia solo nel senso che è importante sapere che la moglie, prima di imparare l’italiano, parlava esclusivamente spagnolo).
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