Il Karma non perdona, parte terza.
Successo qualche tempo fa.
Mentre in una atmosfera aulica e bucolica ammiro la mia parete espositiva di bustine di sementi perfettamente completa con lo stesso luccichio negli occhi che da bambino ebbi quando attaccai l’ultima figurina sull’album 1988/89, sento una strana vibrazione nell’aria.
Solitamente il mio sesto senso ha il buonsenso di non dare falsi allarmi.
Ergo, qualcosa di terrificante sta per accadere.
Inizio a prepararmi al peggio.
A chi toccherà oggi?
Non piove quindi i rain men sono esclusi…
Non è venerdì, pertanto la categoria ‘camicia di forza’ si può considerare a riposo…
Non è lunedì quindi telescriventi umane logorroiche, nisba…
Scorro a mente il bestiario clientelare che tanto avete apprezzato nelle prime due uscite del diario segreto di un commesso.
Mentre sto arrivando alla categoria ‘tavernello’, una voce rompe il silenzio.
Una voce stridula e fastidiosa…
No, per pietà…
Un’altra volta no, vi prego…
Accendo le candele del pentacolo d’emergenza, evocando qualche spirito maligno che possa prendere la mia anima prima del loro ingresso…
Inutile.
Tesovooooooo, dove ti sei cacciato???
Il piccolo Taz sta allegramente correndo nelle corsie del negozio, giocando con le sue macchinine.
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