Agenzia di assicurazioni, chiama un signore interessato a stipulare un’assicurazione sulla casa. Gli faccio tutte le domande di rito per formulare la quota. Alla fine chiedo se per caso lui o la moglie/compagna avessero altre assicurazioni con noi, visto che applicavamo un ulteriore sconto ai clienti esistenti.
“No, ma mio fratello ha l’auto assicurata con voi”.
“Mi dispiace, ma purtroppo lo sconto è applicabile solo a consorti o conviventi”.
“Vabbè, dai, facciamo finta che mio fratello sia il mio amante gay e mi fai lo stesso lo sconto?”
“Guardi, mi dispiace, ma non è possibile”.
“E dai, su”.
“Signore, le chiamate sono registrate,” – cosa che viene spiegata dalla voce automatica all’inizio della conversazione – “se la accontentassi commetterei una frode che invaliderebbe la sua assicurazione e mi costerebbe il posto di lavoro”.
“Vabbè, se non hai voglia di lavorare, dillo”.
E ha attaccato.
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