Agosto. Gelateria.
Ho un occhio bendato, per via di una ciste che mi sta creando non pochi problemi.
Entra una cliente, che mi guarda malissimo, ma faccio finta di nulla.
Prende un cono e, alla cassa, esordisce con: “Perché non ti hanno lasciata a casa, visto come sei conciata?”
“Prego?”
“Sì, dico, per sta cosa che hai in faccia.”
“Beh, signora, è un cerotto, non mi impedisce di lavorare, ci vedo lo stesso.”
Fa una faccia che non saprei spiegare, di uno schifato incredibile: “Chiaro che riesce a lavorare, ma è orribile da vedere, totalmente antiestetica, nessuno viene qui se vede una così che serve.”
Rimango muta, totalmente muta.
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