Gastronomia gluten free.
Alien.
Negozio e vetrina pieni di cartelli con le norme anti-covid.
Metri di nastro sul pavimento che delimita il percorso, distanza dal banco, dalla cassa e zone off-limits.
Entra lei, bella come il sole e senza mascherina.
La blocco sulla porta.
“Signora, gentilmente deve indossare la mascherina”.
Mi guarda stizzita, esce, rientra dopo 5 minuti con la mascherina.
Guarda il gel disinfettante, sbuffa e lo ignora.
Si appoggia sul banco, tira giù la mascherina e comincia a chiedere delle cose.
Ribadisco:
“Signora, cortesemente deve indossare la mascherina e restare dietro la linea sul pavimento”.
Mi guarda con aria truce, si allontana e tira su la mascherina.
Finisco di imbustare i prodotti, cambio i guanti e le faccio il conto alla cassa.
Lei armeggia con il portafoglio, fa il giro della cassa e me la ritrovo sulla pedana con i soldi in mano.
Perdo la pazienza
“SIGNORA, DEVE STARE A DISTANZA, DIETRO LA RIGA SUL PAVIMENTO E METTERE I SOLDI SUL VASSOIO, GRAZIE”.
Lei sbrocca.
“MA INSOMMA, MA COSA SONO TUTTE QUESTE STORIE? SOLO QUA DENTRO SI VEDONO QUESTE “CERIMONIE””.
“Vede Signora, sulla Terra è in corso una pandemia. Sul suo pianeta tutto a posto?”
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