Ora mi metto a piangere.
La mia collega, vedendo la mia disperazione, prende lei la chiamata per provare ad arrivare al dunque: “Sì, salve, scusi ma la collega le ha passato me perché non capiva. Mi può dire l’ultima mestruazione?”
Febbraio.
Sì, ma che giorno?
Il 15.
La guardo ad occhi sgranati: ha compiuto il miracolo!
Allora 15 febbraio. Aspetti che faccio il calcolo.
Sì sì, 15… o forse 20… o forse 3.
Ritorniamo nella disperazione.
Guardi, mi serve un giorno preciso, altrimenti non posso procedere con la prenotazione.
Sì sì.
Ci guardiamo disperate e decidiamo che non ne possiamo più: “Guardi ho controllato, non abbiamo posto, provi in un altro ambulatorio. Arrivederci.”