Anche le cassiere hanno torto.
Adoro l’esselunga perché sono quasi sempre tutte uguali, nel percorso e nella cortesia del personale.
Quando entro in un’esselunga e sono in villeggiatura, mi sembra di essere a quella del mio comune di Saltaro (nome inventato). Sarà solo una sensazione, ma mi fa piacere.
Ma non sempre va così, infatti questo sabato sono entrato alle 18:00 (specifico per far capire che non sono uno entra 10 minuti prima della chiusura) all’esselunga di Saltaro (nome inventato).
Faccio la mia classica spesa, dove prendo sempre i soliti prodotti che mi bastano circa per una settimana e mi avvio alle casse.
Odio con tutto il cuore le casse automatiche perché con SOLO le cassiere si può scambiare anche qualche opinione/domanda mentre con una macchina no….(abbiate pazienza, ma ho perso mia moglie 2 anni fa e a 54 anni è dura stare soli, questi piccoli momenti sono quindi preziosi per me).
Mi reco quindi alla cassa 1 (dopo aver verificato la luce accesa) perché vi è solo una persona in coda rispetto alle altre casse e attendo. Mentre sono in attesa che la persona davanti a me passi la sua corposa spesa noto qualcosa di strano.
La cassiera mi guarda.
La cliente mi guarda.
Una volta
Due volte
Tre volte
Dopo 15 minuti (causa un problema col bancomat) finalmente arriva il mio turbo.
Ecco che inizio a caricare la spesa, ma la cassiera mi ferma e mi dice “SONO CHIUSA NON VEDE?” indicando la luce.
Io alzo lo sguardo per capire se sono diventato cieco e vedo la luce accesa.
Dico “NO, NON VEDO” con un sorriso scherzoso indicando la luce.
Alza anche lei lo sguardo, diventa rossa in volto e spegne la luce.
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