Agenzia di assicurazioni.
L’agenzia ha due sedi distanti tra loro circa 50 km.
Un cliente dell’altra sede chiama per la terza volta in un giorno l’ufficio in cui lavoro io, cercando i colleghi.
Anche se il primo pensiero è:
Ma i prefissi sono diversi! mi armo di pazienza, intuendo il personaggio.
Mia moglie è arrivata lì da voi per l’appuntamento ma non ci siete.
In che senso? Magari i colleghi non hanno tolto l’avviso relativo alla chiusura di ieri?
Macché, mia moglie è davanti alla vostra porta ma c’è un’agenzia per il lavoro
Sì, ho capito, ora l’entrata della nostra sede è dall’altra parte del palazzo rispetto a dov’era prima.
Ok, dove ci sono tutti gli uffici degli avvocati?
No, abbiamo sempre un’entrata dedicata solo che si trova sul lato opposto a dov’eravamo prima, più verso il centro commerciale, per intenderci.
Non ci intendiamo. Quindi adesso siete sull’altro palazzo di fianco?
No, sempre lo stesso di prima ma sul lato opposto.
Impossibile.
Ecco, qui un po’ mi perdo, un po’ mi innervosisco e un po’ mi incuriosisco anche.
In che senso?
Dall’altro lato c’è il muro del palazzo di fianco
Intuisco che sta guardando il posto da Google Maps, che non so ancora come è riuscito a prendere un’angolazione talmente assurda da far sembrare che non ci sia un parcheggio da 50 posti auto.
Si fidi, le dica di fare il giro del condominio.
Ma come? Dall’altro lato del palazzo c’è il campo!
Mentre immagino questi due che agitano le braccia e si disperano come dei Sim che non riescono ad aggirare un ostacolo, trattengo le risate e rispondo:
Le dica di andare verso il parcheggio.
Non convinto mi dice che l’avrebbe fatto e riaggancia.
Io mi sono impietosita e ho chiamato uno dei colleghi lì presenti per chiedere di uscire a recuperare la signora, prima che le prendesse un colpo di calore.