Lavoro come assistente di volo, il che mi porta ad assistere ad un numero non indifferente di scene che fanno perdere fiducia nel genere umano.
A volte di quelle che ti spingono verso depressione e alcolismo, altre che ti lasciano talmente basito e spiazzato che non puoi fare a meno di ridere.
L’ultima che mi è successa appartiene alla seconda categoria: stiamo sbarcando i passeggeri, come di consueto io e la collega siamo in piedi nella parte posteriore dell’aereo accanto ad una delle porte palesemente chiusa, dall’altro lato c’è la porta aperta con la rampa per scendere, collegata e percorsa dai passeggeri appena usciti.
Arriva la signora che guarda a sinistra verso di noi, a destra verso la porta aperta, di nuovo verso di noi con espressione persa e spaesata e ci chiede:
“Da dove si esce?”
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