“Vuole una scritta sulla torta?”
“Buon compleanno anna @4 e mara@2.”
Per spiegarmi come si scrivesse il nome Anna, con le sue belle dita lustre e scintillanti perché lei lavora in ristorazione, si è presa anche la premura di scriverlo sul vetro del bancone.
Il pasticcere, sentendo il tutto, interviene prima di me dicendo che la cialda è molto piccola per scrivere tutto ciò.
“Allora fammi due torte!”
“Due da 5 o due da 10?”
“Due da 10!”
“Ok, quindi ricapitolando: due torte con crema chantilly e panna sopra, giusto?”
“no, io non voglio tutte e due le torte farcite uguali! Nell’altra voglio il cioccolato. Ti sembra il caso di farle uguali?!”
Indicando il pasticcere, aggiunge:
“Vieni tu a prendermi l’ordine! Che la signora qui non è capace!”
A quel punto ho dovuto mollare tutto al mio caro pasticcere, che di mestiere non prende gli ordini, e andare sul retro.
17 Marzo, 2020 alle 3:09 pm
Almeno Uno dei tre avrebbe dovuto dire alla signora che c’è un decreto che obbliga a stare dietro le linee di sicurezza e che obbliga a mangiare la torta a casa, da soli, non in dieci. Per il bene di tutti! Poi potevate anche Ridere.