“Per carità… Io la sauna e tutte quelle robe lì non le tollero, troppo caldo, mi sento male, poi tanto non mi rilasso. Sarò fatta strana ma non mi piacciono.”
Ooookkkkk, allora, ricapitolando: il massaggio non lo vuole fare, altri trattamenti neanche a pensarlo perché ha la sua estetista, la spa non le piace e i prodotti non le servono che glieli vende dal catalogo “a sua cuggina”, a questo punto l’unica cosa è regalare questo buono ad una amica o un parente, almeno così non va sprecato.
“Eh no. Il regalo è mio e ci tengo.”
Sinceramente? Ho esaurito le idee… E anche la pazienza.
E qui la signora mi viene in aiuto…
“Senti maaaaa, se io ti do il buono e tu mi rendi i soldi???”
Ma che geniale idea del ca… Perché non ci avevo pensato prima?
“No guardi, mi dispiace ma non è possibile.”
“E perché?” (Tipo perché non sono una banca?)
A questo punto ha iniziato tutto un discorso sul fatto che essendo suo il buono regalo lei poteva farci quello che voleva, incluso farsi rendere i soldi perché alla fine erano i suoi soldi, non i miei… E il tutto con una tale enfasi e convinzione degna di un comizio elettorale che quasi quasi mi aveva convinto. Ma no, non le ho reso i soldi.
E niente, alla fine ha accettato di prenderci le tisane. Quasi non ci potevo credere.
Comunque è andata via scontenta.
Sapevatelo.
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