Mi guarda. Lo guardo. Guarda il poster. Reindirizza lo sguardo su di me. Poi si gira e se ne va, senza proferire parola.
È tornato più tardi a comprare il biglietto. Non ha chiesto scusa né altro, anzi si è lamentato del fatto che i caratteri erano troppo piccoli e per questo si era sbagliato, che la gente così non riesce a leggere bene blah blah blah.
Intanto, il mio cervello:
“Trema il regno delle tenebre e del male, dalla fortezza della scienza arriva..”