Bar.
Una signora, mai vista prima, entra e ordina un cappuccino. Dopo averlo bevuto, mi dice: “Comunque io il cappuccino lo prendo in vetro e con tanta schiuma”
È risaputo che i baristi debbano saper leggere nella mente dei clienti.
Le rispondo: “Bene, signora, la prossima volta glielo farò come desidera.”
Dopo una settimana la signora torna.
Signora, se mi dice esattamente come vuole il cappuccino, questa volta le piacerà!
La signora inizia la descrizione del procedimento: “Ci deve essere poco caffè, poi 2 dita di latte e un dito di schiuma, montata bene. Dopo aggiungi dell’altro caffè!”
(“Un latte macchiato, tiepido, senza schiuma e con poco caffè… tiepido, eh, non freddo! Poi gli chiedi le cose…” Giovanni di A, G e G mi è venuto in mente).
Le chiedo: “Ma come mai devo aggiungere del caffè dopo?”
Così si mescola meglio!
Io, nel dubbio, ho fatto un normalissimo cappuccino in tazza di vetro, che la signora ha parecchio apprezzato.
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