Anni fa lavoravo in una gelateria davanti alla stazione centrale di Bologna, da sempre si sa, meta di personaggi tra i più folkloristici della penisola ed oltre.
Un assolato pomeriggio di giugno all’ora di punta, tra le 16:00 e le 18:00, mentre io e il mio collega provavamo a barcamenarci in una trincea di cioccolato e pistacchio, sfornando la media di tre coni al minuto, cercando di accontentare le richieste degli esigenti avventori accaldati in fila, vediamo “Loro” farsi spazio tra la folla che si apre tipo Mar Rosso. Una coppia a noi nota, assidua frequentatrice della zona stazione, ci guardava vogliosa mentre distrattamente sfogliava un quotidiano al contrario.
“Ciao ragazzi! Posso?”
“Chiediglielo, Chiediglielo!”
“Ciao, diteci!”
“Eh, sì, vorremmo due suio, grazie.”
Rimango perplessa, chiedo di ripetere la richiesta perché tra la confusione della gente, il traffico e la musica, pensavo di non aver sentito bene.
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