“Signora, ma se la deve cucinare questa non va bene, questa è una zucca NON COMMESTIBILE. Se va nel reparto ortofrutticolo trova le zucche da cucinare”.
“No, quelle non le compro, fanno schifo. Le ho viste e hanno la buccia verde o sono chiare, non sono mature e voi non le dovreste neanche vendere!”
“Signora, non è che le zucche non sono mature, è il tipo di zucca che ha la buccia di quel colore”.
“Io non mi faccio prendere per il c*** da voi, perciò avete messo queste belle a prezzi alti, perché volete cercare di vendere quelle acerbe che costano meno, ma a me non mi prende in giro nessuno! Io compro questa anche se costa di più”.
“Faccia come vuole, ma la avviso che questa zucca non è commestibile”.
La signora prende la zucca e la mette nel carrello.
Lunedì 26 ottobre 2020: la signora è tornata tutta nervosa al supermercato per lamentarsi urlando e dicendo che dovevamo rimborsarla, che noi siamo dei ladri che l’abbiamo fregata e che all’apertura della zucca era quasi vuota e con pochissima polpa e quel poco che c’era risultava amara e immangiabile e che ha dovuto buttare via il risotto. Io, che nel frattempo ero stata chiamata dal responsabile perché la signora aveva spiegato a chi si era rivolta, arrivo e spiego la situazione e che le avevo detto che quella zucca non si poteva mangiare.
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