Faccio la grafica.
Mi chiama una tizia, voleva dei biglietti da visita per il suo negozio.
Fin qui tutto bene, poi ho osato chiedere il nome e l’indirizzo del negozio per poterlo scrivere sul biglietto. È diventata una belva. A detta sua, non posso chiederle questi dati personali, che a me non deve interessare lei dove ha il negozio o che negozio abbia, e che dovrei informarmi su come funziona la privacy.
L’ho ringraziata per avermi scelta e ho rifiutato l’incarico con molto garbo. Quando mi ha chiesto perché, le ho risposto che per privacy non potevo dirle perché stavo rifiutando di farlo.
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