Arrivato al bancone, mentre io e qualche collega stiamo parlando, sbatte il gioco sul bancone e inizia a tuonare: “IL GIOCO NON FUNZIONA! MI AVETE FATTO FARE UNA FIGURA DI M* CON MIO FIGLIO, GLI AVETE ROVINATO IL NATALE!” Evito di discorrere con lui circa la scarsa solidità di certe sue affermazioni. Immaginando già dove andremo a parare, gli chiedo quale sia il problema. Il gioco non funziona! Ho messo internet e tutto, ma mi chiede di pagare! Ve l’ho pagato in negozio, che c* devo pagare ancora?!
Con il candore di un bimbo (e non senza una certa dose di divertimento, che mi premuro di non lasciar trapelare), gli spiego che sì, il gioco senza ABBONAMENTO non funziona. Gli indico inoltre, per la seconda volta, un bollino di generose dimensioni sul dorso del gioco in questione, che recita: ‘Necessario abbonamento, da acquistare separatamente’.
Il nostro eroe, non contento e con sul volto una gradazione di rosso sempre più accesa, continua ad inveire contro di noi.
Infine, per chiudere la questione con uno slancio di classe, sentenzia: “Posso spaccartelo in faccia? Ti avviso che sto registrando tutto, se ti chiedo il permesso non è reato. Mi avete truffato (ecc, ecc…).”
Dopo aver sbatacchiato il gioco incriminato su quasi ogni parete del negozio, se ne va, bestemmiando, con la stessa calma di quand’era arrivato.
Resta la moglie, che guardiamo tra lo sconcertato e il divertito. Lei alza le spalle, dà uno sguardo trasognato e se ne va.
Che questo serva da lezione a chiunque lavori in negozio sotto feste.
Mai rovinare il Natale alle persone.
Specie se si tratta di un gioco da 10€.
12, col sacchetto.