23 dicembre: negozio pieno di gente, il telefono squilla in continuazione, il tutto mentre io e le mie colleghe corriamo per il laboratorio in modalità “Bianconiglio”.
Parliamo praticamente da sole e sforniamo quantità industriali di pane lasagne panettoni e pandori.
La mia collega al banco mi passa il telefono che io incastro prontamente tra l’orecchio e la spalla, nel frattempo controllo la lievitazione dei panettoni.

Al telefono è Lei, la signora Pincopallina, una specie di figura mitologica a metà tra una donna ed una cornetta telefonica, che solitamente trattiene al telefono per ore e ore.

“Buongiorno, devo ordinare una torta per domani.”
“Buongiorno signora, a che gusto la desidera?”
“Inizialmente pensavo con crema e fragole, siccome però viene mia cugina dal Canada magari la preferisce al cioccolato.”

“Perfetto signora, per quante persone?”
Chiedo mentre mi ustiono entrando una teglia rovente dal forno.
“Dovremmo essere in otto, ma mio marito non mangia e se vengono anche i nipotini forse saremo in dieci.”