Indossava un completo, quindi sicuramente lavorava in ufficio:
“Se sapesse come funziona il mio lavoro e avesse un minimo di rispetto per il mio servizio al pubblico, avrebbe almeno la decenza di non rapportarsi con fare arrogante. Per le lamentele c’è il gerente, e giusto per essere pignola quell’articolo arriverà solo lunedì: se sapesse leggere lo avrebbe notato.”
Ovviamente faccio presente l’accaduto al gerente per evitare guai, e per mia fortuna anche una collega aveva sentito tutto. La giornata passava fra mille cose da fare, al punto che non avevo avuto tempo né di bere né di fare pipì; finalmente faccio la mia pausa ed eccolo là, il solito rompiscatole che arriva sempre in certi momenti:
“Mi dici quando arriva questo articolo?”
Ora, tralasciando che ero in pausa, che non avevo neanche la divisa proprio perché i minuti sono contati e non ho voglia di essere disturbata per mezz’ora, lui capita sempre quando non deve. Non gli rispondo, lo evito e mi viene dietro; arriva un mio collega e gli risponde secco:
“Sempre qua a rompere? Non ti fila, lasciala stare o chiamo la sicurezza.”
La mia pausa vola ma per fortuna mancano due ore a fine turno; resto in cassa fissa, un po’ di riposo fisico ma, ahimè, non psicologico.
“Signorina è troppo lenta.”
“Signorina è troppo veloce.”
“E questo faccia così.”