“Non saprei, ci penso e te lo dico, ciao.”
Passano i giorni ed io mi dimentico totalmente dell’accaduto, ma, ovviamente, se la fortuna è bendata, la sfiga ci vede benissimo.
“Ciao, senti posso farti due domande sull’altra volta?”
“Ciao… Certo, dimmi pure.”
Riprende la solfa dell’Africa, del sentirsi nera dentro ecc…(Sei bianca come una tedesca in spiaggia, come potresti essere africana?)
“Possiamo tornare al discorso della merce per cortesia?”
“Sì hai ragione, non lo farò più, ma ho questa sensazione dentro che mi brucia e quando vedo un ragazzo di colore…”
“E questo l’ho capito, (hai gli ormoni a mille, se ti capita un tizio di colore sotto mano lo rapisci e te lo porti a letto, ma stai sbagliando persona) ma per cortesia, parliamo della vendita.”
“Guarda, cortesemente, mi terresti da parte questi pezzi?”
“Ok, posso fare altro, oppure metto via e preparo un pacchetto?”
Iniziò nuovamente la solfa ed io iniziavo a preoccuparmi seriamente della salute mentale della ragazza, oltre che della mia, perché non mi sembrava possibile che dovessi incontrarli tutti io i casi umani.
“Alla fine ho cambiato idea, non prendo più nulla, ma ho bisogno di un parere serio.”
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