“Sì. Che capisce che sono io il padrone.”
Gli ho dato un pesce rosso. L’ho guardato negli occhi prima di metterlo nel sacchetto. Gli ho detto:
“Mi raccomando, fingi.”
E lui è uscito soddisfatto. Dicendo:
“Lui sì che capirà il mio ritmo di vita.”
Giuro.
Se torno domani e il pesce ha imparato a dare la zampa, io cambio lavoro.»
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