“Un mese di attesa.”
“Ok prendi nota del signore e mettilo in lista”
È già fumavo, perché cosa disturbi un medico per una cosa che potevi chiedere alla segretaria?!
Il capo si congeda e rimango col tizio.
“Mi lasci pure nome e numero che la inserisco.”
“Mario Rossi.”
mi cade la penna, lo fisso dritto, allibita.
“Non ci siamo sentiti pochi minuti fa?” mentre avrei voluto dirgli “Brutta testa di legno cosa cercavi di fare? Passarmi davanti sperando che il capo facesse apparire magicamente dei posti che non esistono?”
impassibile “Sì sì.”
“Beh, le date da prima non sono cambiate come avrà capito.”
“Ok mi chiami se si libera un posto prima.”
“Certamente.”
Esce
con il post- it su cui ho scritto il nome creo un delizioso origami a forma di palla e con un leggiadro movimento lo faccio planare nel cestino.
A settembre ti chiamo. Così impari a fare il furbo.
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