IL KARMA NON PERDONA MAI (parte quarta).
Ricordate tutti la famigliola del piccolo Satana?
Quello che in più riprese si guadagnò l’immortalità diventando protagonista assoluto del Diario, prima facendosi scartavetrare il dito da una gallina, poi schiantandosi come il Titanic contro il cancelletto d’ingresso e infine giocando a lippa con la sua macchinina e la pala del ventilatore ?
Ecco.
Forse sarà un caso di metempsicosi o di autocriogenazione con letargo annesso di qualche decennio, ma ho ritrovato lo spirito demoniaco del bambino in un superpapino.
Avete idea di chi sto parlando.
Il classico iperfighetto palestratissimo, abbrontatissimo, simpaticissimo (come un gatto nero attaccato ai gioielli), affascinantissimo, insomma tutto issimo…
Anche la sua superba imbecillità è issima.
Arriva con la sua supermegabicicletta da 600 milioni di miliardi di euro, e cerca di entrare in negozio con quella.
Cosa impossibile, sia per una questione di buonsenso, che per l’impossibilità fisica di farlo, causa ingorghi nelle corsie a livello del grande raccordo anulare nei giorni da bollino nero.
Io non ci penso nemmeno a lasciare fuori la mia bici in carbonio lunare con inserti di galeno radioattivo e cromature in oro e diamanti. Se non mi fate entrare vado a spendere i miei soldi altrove okkkkei? esclama con quel tono odioso da padrone dell’universo.
(Per la cronaca, penso di averlo visto in negozio una volta ogni tre calende greche a comprare un barattolino di fiocchetti per pesci rossi in offerta con lo sconto).
Comunque, vista l’impossibilità fisica di accedere con la sua draisina a pedali intergalattica, visto anche il rischio di linciaggio da parte dei clienti entrati prima di lui che, ovviamente, stava provando a scavalcare, sdegnato, gira i tacchi e se ne va.
Finita qui?
Ma nemmeno per sogno!
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