Decathlon siciliano sperduto in provincia.
Voglio un ombrellone fichissimo, non ne vedo in giro e chiedo a una commessa.
È giovane, educata e palesemente in difficoltà, lo vedo già da lontano.
È stata ghermita dal tipico CP, il Cliente Piacione, ed è lì che cerca di districarsi sforzandosi di rimanere professionale.
Mi avvicino e lui è lí che si pavoneggia, gonfiando i bicipiti e sorridendo con così tanti denti da far quasi impressione.
Ha la maglia di almeno due misure più stretta ed è pieno dei tipici brufolini bianchi di chi assume testosterone farmaceutico.
Si atteggia dentro Decathlon manco fossimo ai blocchi di partenza delle Olimpiadi e ci tiene a farle sapere che “la sua abbronzatura è integrale.”
Capisco (e lo sa anche la commessa) che non sta prestando la minima attenzione alle spiegazioni che gli vengono fornite, che in questo caso riguardano dei materassini gonfiabili da campeggio.
Lo guardo, lei mi guarda, io taccio educatamente aspettando il mio turno ma mi avvicino un poco alla volta per far capire al tipo che è giunta l’ora di tacere e levarsi dai maroni.
Lui perde un po’ di verve e comincia ad impappinarsi, lei gli propone un modello di materassino autogonfiabile e lui, con fare tra l’ampolloso e il mistico, se ne esce con:
“Eh, ma a me mica serve autogonfiabile! Io mi bevo due o tre birre e poi zac…gonfio tutto in un minuto!”
Io lo guardo, guardo lei e con tutta la spocchia che riesco a trovare gli dico:
“Hey amico, ma seriamente ti sei appena vantato di saper gonfiare un materassino a suon di rutti? Scommetto che tua madre ne va fierissima.”
Lei sgrana gli occhi e scoppia a ridere, lui batte in ritirata bonfochiando “ok ok autogonfiante forse è meglio.”
Morale della favola: come disse il vecchio saggio, alle commesse nun je devi cacà er ca**o.
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