Premessa: i prezzi raccontati non sono reali ma rendono l’idea.
Era un giovedì torrido di inizio estate.
Le zanzare tentavano di entrare nel mio laboratorio, assetate di sangue umano e fuori c’erano quasi quaranta gradi.
Sentii suonare il campanello.
Lei, cliente molto occasionale con la sua frase tipica:
Non voglio disturbarti. Ti rubo solo un attimo: tu che sai aggiustare tutto, come si ripara questo oggetto senza chiamare il tecnico?
Solo che in questa occasione la richiesta fu ben diversa:
Ciao Massimo. Ho bisogno di un preventivo. Mia figlia deve usare il programma dei programmi. Le occorre un computer sottile, leggero, con uno schermo che si veda bene, velocissimo, con la batteria che duri tantissimissime ore, tantissima memoria, con tutti i programmi buoni dentro, che mi installi il programma dei programmi, configurare le ottanta caselle di posta, che sia facile da usare. Ovviamente con l’antivirus invulnerabile, l’antiintrusione, l’antifurto, l’antimanomissione, lo scudo spaziale e il lanciafiamme. Ovviamente che costi pochissimo…
Buonasera signora Allegria. Facciamo due conti. Il computer leggero, con megabatteria, megaveloce, con lo schermo megagodurioso, in offerta costa novecento euro anziché mille e duecento. Il costo dello scudo spaziale, il lanciafiamme, l’installazione del programma dei programmi, i programmi per l’ufficio famoso in edizione permanente e la configurazione di tutte le mail, prendendo il computer da me, facendole un forfettario, costa 250 euro anziché 350 euro.
Hmmm… Eeeeh… Uuuuuh… Aaaaah… Pensavo di spendere molto meno. Ci penso.
Noi conosciamo perfettamente il significato intrinseco della frase ‘ci penso’.
Nel ‘ci penso’ c’è tutta una filosofia, un profondo pensiero, vale un perenne “ah, ora ho tutte le informazioni che mi servono. Sono edotto e troverò il prodotto dei prodotti al prezzo dei prezzi.”
Appunto: Ci penso.
Quel ‘ci penso’ ha un enorme, gigantesco, colossale ‘ma’ che arrivò lunedì.
Mi attendeva all’apertura, la gamba destra si muoveva impaziente, nella mano la borsa nuova portacomputer.
Il saluto fu un:
Ho provato a chiamarti ieri per un consiglio, tu sparisci nel fine settimana, trovo solo la segreteria…
La domenica non lavoro, altrimenti avrei continuato a fare il commesso.
Vabbè, ero per caso al centro commerciale. C’era questa offerta irrinunciabile. Simile a quella che mi hai suggerito ma a 800 euro. Mia figlia dice che con il programma dei programmi è un po’ lento, lo puoi velocizzare? Poi non sono stati capaci a mettere le mila mail, volevano vendermi il programma degli uffici ma costava di più che da te, mi installi anche lo scudo spaziale con l’offerta che mi hai detto, il lanciafiamme e tutto quanto a 250 euro così guadagni anche tu…
Signora Allegria, se desidera il tutto costa 350 euro e quel computer per velocizzarlo per il programma dei programmi occorre spendere 100 euro, la ram è troppo bassa.
Ma tu mi avevi garantito che spendevo solo 250 e non 350. Non ci si comporta così!
Se comprava il computer e tutti i servizi, gli sconti che avrei ottenuto sarebbero stati tutti a suo vantaggio, così non riesco.
Socmél (i bolognesi capiranno)! Ma che ti costa farmi lo sconto? Così mi fai spendere di più, poi espanderlo per il programma dei programmi 100 euro non ti sembrano eccessivi? Non ti sembra che ti sto facendo guadagnare abbastanza? Puoi farmi i prezzi che mi avevi detto, no? Dai, dai dicono che sei bravo!
Ha comprato il computer altrove, non posso applicarle gli sconti. Provi a sentire dove lo ha acquistato.
Non fanno espansioni nel Centro Commerciale dove ‘La Pincopalla sei tu!’. Sempre sulla pelle della povera gente, dovreste mettervi una mano sulla coscienza ogni tanto. Così non ti farai mai clienti buoni.
Disse dileguandosi nella calura estiva.
Nel dubbio ho controllato il gestionale. Ho circa 1200 clienti, 65 nuovi negli ultimi 20 giorni. Circa 5 anni di attività in positivo.
In effetti, per essere un piccolo centro assistenza di quartiere, potrei rischiare di far fatica.
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