Seguono sue grida, insulti, minacce di morte, con tanto di mano ad allungarsi oltre il bancone ed afferrarmi per la polo.
Per un momento sono stato tentato di segnare l’uscita e andare fuori dal bancone, ma ho preferito tenermi il lavoro.
Alla fine, eseguo i cappuccini, li servo, non li finiscono nemmeno e l’unica persona intelligente della famiglia è stato il figlio adolescente, dicendo alla madre
(la quale nel frattempo è rimasta immobile, senza neanche dire una parola al marito per farlo calmare):
“Comunque il ragazzo ha ragione, lo aveva chiesto prima di eseguire l’ordine.”